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Donne e potere: l’Italia in quinta posizione nel G20

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Qualcosa si sta muovendo. Forse non così velocemente come speravano gli italiani (e non così velocemente come speravano gli economisti), ma i dati dell’Osservatorio permanente sull’emancipazione femminile dell’agenzia europea Ambrosetti suggeriscono qualche piccolo, lento progresso. L’Italia, infatti, ha riguadagnato una posizione, conquistando il quinto posto nel G20.

Prima dell’Italia ci sono Francia, Australia, Spagna e Canada. L’Italia, dunque, si posiziona ancora meglio di Regno Unito, Germania e Stati Uniti, rispettivamente sesto, settimo e nono. Il nostro punto di forza è la legge che impone almeno il 40% di donne nei consigli di amministrazione delle società pubbliche (solo quest’anno l’Europa ha concordato una direttiva per fissare la stessa soglia). Successivamente, la legge Gribaudo, che ha promosso la certificazione di genere per ridurre il differenziale salariale, e alcune misure contenute nel Pnrr hanno dato impulso al processo.

Tuttavia, un problema rimane grave: la sottorappresentazione delle donne italiane sul posto di lavoro. Qui l’Italia è solo al 13° posto nel G20 (anche se il dato utilizzato è quello dell’ILO, più generoso con il nostro Paese rispetto a quello dell’Istat). La percentuale di donne che vogliono lavorare ma non possono per mancanza di opportunità o servizi per promuovere la riconciliazione è inferiore a quella registrata solo da Arabia Saudita, Turchia e Sudafrica.

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